Antonio Gallo non è nuovo alla scrittura se si considera che proviene da una famiglia di tipografi ed editori tradizionali, quelli che un tempo venivano chiamati stampatori e che vivevano in un mondo oggi completamente scomparso. Un pò di questo mondo perduto, Antonio ce lo descrive in questo suo libro allorquando fa parlare il protagonista chiamato Alvano, che è anche il Testimone di altri accadimenti non meno importanti e significativi. In effetti dalle pagine di questo libro vengono fuori, in un modo o un altro, i diversi interessi dell'autore: le lingue, i viaggi, la mente, i libri ma soprattutto l'interesse per quelli che sono i problemi dell'ambiente e del territorio naturale. Questi ultimi, per Antonio Gallo, non sono concetti o riferimenti astratti, sono realtà concrete, vissute e anche sofferte sulla sua stessa pelle, con violenza se si considera che le vicende di cui Alvano, il protagonista delle metafore contenute nel libro, sono vicende reali vissute da tanti concittadini di Sarno, nella valle omonima, di fronte al Vulcano Vesuvio. Il disastro ambientale causato dalle frane che colpirono vari paesi della regione campana, e la città di Sarno in particolare dove Antonio vive, la virgiliana Campania Felix , è ancora nella memoria di molti con le centinaia di vittime innocenti che quelle stesse frane causarono in una notte di terrore e di paura.