Il primo decreto di attuazione della legge 42 del 2009 (cosiddetto federalismo fiscale), quello relativo al trasferimento del patrimonio a regioni ed enti territoriali, è in questi giorni all'esame della Commissione bicamerale per l'attuazione del federalismo. Si stanno così sperimentando e mettendo a punto, per la prima volta, i meccanismi innovativi e di garanzia voluti dal PD e dalle opposizioni per la fase attuativa della legge 42: la bicamerale, appunto, e il suo regolamento, che prevede due relatori, uno di maggioranza e uno di opposizione.
Il testo del decreto arrivato in Parlamento è molto carente, e in alcune parti superficiale e lacunoso. Due soprattutto i rilievi critici: nell'area immobiliare (aree, terreni, fabbricati, ecc.) aver messo al centro la questione della valorizzazione ai fini della vendita, piuttosto che la questione dell'uso ottimale del patrimonio esistente per la migliore organizzazione delle funzioni pubbliche sul territorio e la riduzione dei fitti passivi (che nel solo Stato arrivano a 700 milioni all'anno); nell'area demaniale, una proposta di trasferimento del demanio idrico e di quello marittimo che contiene numerose aree di oscurità .